Vent'anni. Sembra un lasso di tempo, è un'eternità.
L'alienazione l'ha scavato dentro, la routine l'ha inquadrato in uno schema
mentale che ormai lo comanda, i rapporti umani gli hanno offerto solo una
grande diffidenza verso i suoi simili. Sono vent'anni che sogna questo momento,
anela un "altro da sé" che ha ogni giorno di più idealizzato, che
ormai è per lui dose di eroina senza la quale non può superare la giornata. Per
vent'anni si è isolato dal mondo e fatto della sua droga, ed oggi ha forti
difficoltà a credere che tra breve l'estasi sarà sua. Il timore comincia ad
attanagliarlo, non quello di non sapere cosa fare di sé, ma quello di non
trovare il paradiso che per vent'anni ha sognato, quegli spaghetti alle vongole
che non sa neanche più di cosa possano sapere, quel grande pastore maremmano
con cui vuole giocare su un prato senza orizzonte, quella donna che vuole sua
dopo aver dimenticato cosa questo voglia dire.
Che presa per il culo, sono venti anche le firme da apporre
su tutte quelle scartoffie. Posa la penna, restituisce i documenti, riprende i
suoi effetti personali, un portafogli, un accendino, la catenina d'oro della
prima comunione; quei soldi non esistono più, ma non ha voluto cambiarli quando
gli fu offerta la possibilità, che siano di ricordo per ciò che ha fatto, non è
passato un giorno senza che si fosse punito con il ricordo del suo passato, ma
vuole mantenerne anche un ricordo tangibile.
Le serrature blindate fanno un suono sinistro tetro, terrificante,
per chi entra, o resta dentro, suonano note incredibilmente dolci per chi le
attraversi nel senso opposto.
Il primo sole primaverile è inaspettatamente freddo, il
vento incanalato nella strada taglia il volto in due, l'aria è così pulita da
bruciare i polmoni da dentro, il ricordo di sua figlia nel bagno di sangue
della sua ira lo investe come un treno in corsa.
L'estasi altro non è se non una insopportabile crisi di
astinenza, è già morto prima di tornare a casa sua. Vedere quella cucina,
quella dove uccise Martina, lo finisce. Non è il cappio stretto attorno al
collo, era già morto.
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