domenica 17 novembre 2013

Tre mandate

Clanc, clanc, clanc. Tre mandate. Elisa chiude a tre mandate e lascia fuori della porta l'ultimo ospite, si sdraia sul letto e dorme. Elisa non sogna, sa che non è vero, ma si è voluta convincere di questa cosa, ne ha avuto bisogno dopo mesi e mesi in cui sognava se stessa in pace, felice, sdraiata su di un prato alpino, dove amava camminare, sola. Sola e felice.
Sono ormai anni che ha raggiunto sé stessa, Elisa è una donna felice, è serena, vive una vita che tante altre donne avrebbero sognato. Redattore capo in una delle 5 riviste di moda più importanti del mondo, lavora di ciò che ama, viaggia, conosce posti sempre nuovi, entra ed esce dai migliori Hotel del pianeta, conosce uomini di ogni tipo e li chiude fuori a tre mandate.

Fa freddo fuori, e anche questa volta ha sorriso a se stessa quando ha visto la curiosità negli occhi dell'ultimo uomo che ha visto il suo letto: un solo cuscino; non ci pensi fino a che non lo vedi a quanto sia forte il simbolismo di questo gesto. Sono le due, un saluto più lungo di quanto lei stessa si immaginasse e poi le tre mandate. Elisa si sdraia sul letto e dorme. Domattina farà più fatica del solito a cancellare quel fottuto sogno che la disegna sola e felice, perché Elisa, sola, non è felice per un cazzo. Piangerà per la prima volta nella sua vita, farà una doccia, uscirà di casa, chiuderà, questa volta da fuori, a tre mandate, e non tornerà mai più in quella casa. Oggi Elisa ha paura ed è sola, e forse smetterà di fare quel sogno tanto odiato.

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